Che cos'è un Ecomuseo

Che cos'è un Ecomuseo

Che cos’è un ecomuseo

Un Ecomuseo è un’istituzione creata per volontà degli individui e delle associazioni del territorio su cui esso agisce, con la finalità di valorizzarne il patrimonio culturale per garantire la continuità della trasmissione della tradizione, inteso qui non come concetto fisso e monolitico bensì flessibile, attualizzabile e fonte di innovazione, e per favorire e dare ulteriore linfa al senso di identità e coesione all’interno della comunità di riferimento. Per questo, l’Ecomuseo si fa promotore di usi e saperi collettivi per evitarne la dispersione e garantire l’esistenza della diversità di stili di vita e culture più sostenibili, tramite la partecipazione attiva della popolazione. L’Ecomuseo, essendo quindi concepito come “specchio” del passato e “cantiere” per il futuro, è un processo dinamico in stretta relazione con la comunità locale, e quindi suscettibile di accrescimenti e anche di sostanziali modifiche che vanno di pari passo con i mutamenti all’interno della comunità di riferimento. Infatti, quando parliamo di ecomuseo, non vogliamo riferirci ad una concretizzazione fisica, ad un allestimento, ma piuttosto alla nascita e lo sviluppo di un processo che vede necessariamente il coinvolgimento di una serie di attori diversi: gli enti locali, l’associazionismo, gli istituti di ricerca, le realtà economiche, la scuola. Gli ecomusei sono, quindi, percorsi di crescita culturale delle comunità locali, creativi e inclusivi, fondati sulla partecipazione attiva degli abitanti e la collaborazione di enti e associazioni.

Possiamo tuttavia affermare che non esiste una definizione univoca di ecomuseo, dalla sua prima definizione, alla fine degli anni ’70 ad oggi, ne sono state coniate molteplici. Si può parlare di un concetto dinamico, in continua evoluzione.

Tra le definizioni più note c’è senz’altro quella di G.H. Rivière:

Un ecomuseo è uno specchio in cui questa popolazione si guarda, per riconoscersi, cercando la spiegazione del territorio al quale appartiene, assieme a quelle popolazioni che l'hanno preceduta, nella discontinuità o nella continuità delle generazioni. Uno specchio che questa popolazione offre ai propri ospiti, per farsi meglio comprendere, nel rispetto del suo lavoro, dei suoi comportamenti, della sua intimità.

In Italia una particolare fortuna ha avuto, attraverso la rete MONDI LOCALI, la definizione coniata di Maurizio Maggi (Ires Piemonte):

L’ecomuseo è un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura del suo territorio.

Un patto informale, non un insieme di norme che obbligano o proibiscono qualcosa, ma piuttosto un accordo non scritto e condiviso stipulato fra i membri della comunità locale e le istituzioni. Scopo di questo patto è quello di conservare ma anche di utilizzare, per l’oggi e per il futuro, il patrimonio culturale del territorio, inteso non solo in senso fisico, ma anche come storia della popolazione che ci vive e dei segni materiali e immateriali lasciati da coloro che lo hanno abitato in passato.

In ambito più strettamente legislativo/istituzionale riportiamo la definizione di ecomuseo contenuta all’interno della Legge Quadro della Cultura (LR n° 21 del 2010) della Regione Toscana, dove all’articolo 16 si legge:

Ecomuseo. Ai fini della presente legge è definito ecomuseo l’istituto culturale, pubblico o privato, senza scopo di lucro che, ai fini dello sviluppo culturale ed educativo locale, assicura, su un determinato territorio e con la partecipazione della popolazione, le funzioni di ricerca, conservazione e valorizzazione di un insieme di beni culturali, materiali e immateriali, rappresentativi di un ambiente e dei modi di vita che vi si sono succeduti e ne accompagnano lo sviluppo.

Rimandiamo infine alle riflessioni sulle caratteristiche ed il ruolo dell’ecomuseo contenute all’interno del MANIFESTO STRATEGICO ECOMUSEI scaricabile di seguito.

 

Allegati
Ecomuseo del casentino