Linea gotica
320 KM DI FORTIFICAZIONI DAL TIRRENO ALL’ADRIATICO
La Linea Gotica (Gotenstellung in tedesco) rappresenta un significativo esempio di struttura difensiva tedesca, progettata con l’idea di sfruttare la natura impervia del territorio per effettuare un controllo militare esteso, utilizzando un basso numero di soldati. Divideva l’Italia in due, da Massa Carrara a Pesaro, per un totale di circa 320 km di fortificazioni tra il Tirreno e l’Adriatico, toccando anche la valle del Casentino. Questo sistema di posizioni, articolato su allineamenti progressivi, aveva l’obbiettivo di ritardare l’avanzata alleata verso il nord. I segni delle fortificazioni sono ancora riconoscibili sui crinali del Casentino; si tratta di buche scavate sull’orlo del crinale, rivolte a sud verso Serravalle e la vallata di Soci, che ospitavano cannoni di medio o grosso calibro. Il lavoro di costruzione prevedeva normalmente uno scasso iniziale ottenuto con bombe, o con il lavoro degli operai della famosa Organizzazione Todt, una sorta di impresa paramilitare che arruolava in tutta Europa decine di migliaia di autoctoni sul territorio invaso destinandoli ai lavori di sostegno alla guerra in cambio di una piccola paga, o, nel peggiore dei casi, della vita. Con lo stesso criterio venivano costruite le cosiddette piazzole per mortaio, sempre di forma circolare, larghe 2 m e fonde 1,5 m. Le buche sopra indicate erano collegate, attraverso un breve camminamento, con un altro scavo meno profondo, posto rispetto ad esse nell’interno del crinale, utilizzato come ricovero truppa o deposito di munizioni. Presenti sono anche numerosi esempi di vere e proprie trince, punti di avvistamento e centri di fuoco.
IL SENTIERO DELLA LINEA GOTICA, Moggiona
Da Moggiona percorrere la strada che porta all’Eremo di Camaldoli. Dopo circa 3 km girare a sinistra imboccando la strada sterrata per Asqua. Dopo circa 1 km (a 990 metri s.l.m.) si arriva in corrispondenza del pannello informativo da cui parte il percorso. Il sentiero ad anello dedicato alla linea gotica è ben segnalato e non presenta particolari difficoltà. Il tratto iniziale, di circa 500 metri, si presenta in salita, mentre il resto del percorso mantiene un andamento pianeggiante fino a poggio Muschioso per poi scendere verso località La Rota. Il primo tratto costeggia la Riserva naturale biogenetica di Camaldoli che rappresenta uno dei complessi boscati italiani di più antica gestione. La riserva ha una storia millenaria e da 150 anni è gestita dal Corpo Forestale dello Stato; si estende per oltre 1.100 ettari, con una copertura forestale di oltre il 90%, costituita prevalentemente da boschi di abete e faggio. Lungo l’itinerario sono presenti alcune segnalazioni che indicano le postazioni tedesche. L’ultimo tratto ripercorre scendendo il sentiero dei tedeschi. Il tempo di percorrenza e di circa 2 ore.